Nella realtà corrente, perfino i più inesperti sanno fare una chiara distinzione tra cos’è un software e cosa invece rappresenta un hardware. Il primo è l’informazione o il suo insieme, utilizzata da uno o più sistemi informatici e che è possibile rappresentare sotto forma di programma, dati o dalla combinazione di entrambi gli elementi. Il termine software nasce dall’esigenza dei tecnici informatici dell’esercito inglese, durante la seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di decriptare i messaggi codificati realizzati dai tedeschi con la macchina Enigma, cioè la componente hardware. La “componente tenera” , diversamente da quello che Enigma rappresentava, venne chiamata così proprio perché conteneva informazioni scritte su pagine, per cui facilmente distruttibili.
Software e Hardware uguali a mente e corpo
Lo sviluppo software a Roma, come in tutti i grandi centri, è particolarmente richiesto perché consente di accede facilmente al mondo del lavoro, ormai impregnato della realtà informatica. Realizzare questo tipo di componente non è così facile come si pensa, infatti nota e popolare è l’analogia che si è venuta a creare tra la ricchezza e complessità del pensiero umano e il software. Ma come avviene la realizzazione di quest’ultimo? I linguaggi di programmazione sono fondamentali per il programmatore che si occupa di questo tipo di costruzione. Come primo step si realizza un codice sorgente strutturato in file che, mediante la fase di compilazione, viene tradotto in un file detto oggetto che può essere agevolmente letto dalla macchina. Infine la fase di linking, quella conclusiva, è essenziale per rendere il file oggetto eseguibile e pronto al suo utilizzo.
Un software nell’arte
John F. Simon jr un media artist del nostro secolo noto per i suoi schermi LCD e per i software digitai da lui stesso programmati per la creazioni di immagini visive dirompenti ed uniche nel loro genere. Allestisce mostre in cui gli schermi cambiano continuamente e casualmente ciò che i fruitori osservano: i suoi elementi visivi vengono in continuazione generati in tempo reale da suo incredibile software. Programmato in linguaggio C, il software art di Simon propone loop in continua combinazione di elementi, con l’obiettivo di creare nuove e diverse sequenze per gli spettatori che trovano sempre opere diverse al loro passaggio. Usare questa componente per il creative writing è senza ombra di dubbio geniale e classifica questo artista come uno dei più innovativi e tecnologici del nostro secolo. Simon è stato capace di far divenire l’area software fonte della sua ricchezza; che sia il caso che la faccia divenire anche la tua?