Guida pratica al Cashback statale

La regola è una: più acquisti si effettuano, più alto sarà il rimborso. È partito tutto a dicembre, con il Cashback natalizio e, dal primo gennaio 2021, è iniziato il Cashback regolare, che permetterà di accumulare denaro che verrà erogato dopo la fine di giugno.

Negli ultimi mesi è ormai sulla bocca di tutti: il cashback statale, partito in via sperimentale l’8 dicembre 2020, rientra nel Piano Italia Cashless, che permette ai cittadini privati di ottenere un rimborso in denaro in base agli acquisti effettuati in un determinato periodo e saldati con strumenti di pagamento elettronico, come carte di credito e debito, prepagate o tramite app.

Il cashback statale è un’idea nata per incentivare gli acquisti in un periodo delicato come quello della pandemia globale, in modo da poter supportare gli esercenti duramente colpiti ed attualmente in difficoltà. Aderire al programma, permette di garantire una maggiore tracciabilità delle transazioni e proprio per questo il sistema è stato fortemente approvato dalle banche che hanno incoraggiato i cittadini a scaricare l’applicazione. Il cashback, infatti, offre benefici a tutti, sia agli esercenti che ai consumatori.

Cashback, da 150 euro al super bonus di 1500 euro

Da gennaio 2021, la tipologia di rimborso avrà due diramazioni: da un lato, ci sarà il Cashback ormai noto del 10% con un rimborso massimo di 15 € per ogni acquisto ed un massimo totale di 1500 euro spese per ogni semestre.

Dall’altro, invece, il Super Cashback di 1.500 euro, un rimborso speciale semestrale e forfettario che potrà essere elargito a chi effettuerà più transazioni entro il periodo di tempo di sei mesi, sempre usufruendo degli strumenti di pagamento elettronico.

Praticamente tutte le transazioni potrebbero rientrare nel piano, anche se è importante conoscere le poche, seppur presenti, esclusioni. Infatti, sono fuori dal programma gli acquisti online, i pagamenti ricorrenti, quelli effettuati fuori dal territorio italiano e le operazioni eseguite presso gli sportelli ATM.

Requisiti per partecipare al cashback

Non ci sono particolari requisiti. Basta, infatti, semplicemente essere un cittadino italiano maggiorenne e avere a proprio nome una carta di credito, debito o prepagata. Per iscriversi, sarà necessario scaricare l’app IO ed accedervi con SpiD. Una volta accettati i termini e condizioni, non bisognerà fare altro che inserire i dati della carta con cui abitualmente si effettuano acquisti e segnare nell’app l’IBAN in cui ricevere gli accrediti.

Il cashback, quindi, incentiva i pagamenti non in contante attraverso un sistema di restituzione in denaro di una percentuale, rispetto al semestre di acquisti.

L’esperienza natalizia ha rimborsato circa 223 milioni di euro a chi, tra l’8 dicembre e il 31, è riuscito ad effettuare almeno 10 operazioni. Con il rimborso semestrale del cashback regolare, il consumatore potrà continuare a ricevere il 10% di ciò che spende, purché effettui almeno 50 operazioni a semestre.

Il limite dei 150 euro massimi considerati su ogni pagamento, rimane invariato, tanto quanto a dicembre, però stavolta, si potrà concorrere anche al Super Cashback. Le 1.500 euro in palio in aggiunta, potranno essere elargite ai primi 100.000 registrati che abbiano effettuato il maggior numero di pagamenti nel corso del semestre. Quindi, per l’anno 2021, verranno considerati due periodi: quello che va dal primo gennaio 2021 al 30 giugno 2021, poi dal primo luglio al 31 dicembre 2021.

I furbi del cashback statale

Lo Stato sta ragionando sulla realizzazione di un algoritmo in grado di regolamentare la situazione relativa ai “furbi del cashback”. Sono sempre più numerosi gli italiani che hanno approfittate delle falle del sistema per portarsi avanti nelle classifiche e avvicinarsi sempre più al super Cashback.

Infatti, molti hanno deciso di frazionare il più possibile un solo acquisto, tramite il pagamento di micro-transazioni, suddividendo, quindi, una spesa unica in un negozio in tante piccole compravendite, ognuna delle quali connessa ad un singolo prodotto ed effettuate in momenti diversi. Questa pratica è attualmente legale, ma sicuramente scorretta dal momento che più numerose sono le transazioni, più si avvicina la soglia del bonus che si riceverà. Il Governo, tuttavia, sta studiando dei correttivi, nell’algoritmo che certifica le transazione valide, al fine di scovare e squalificare i furbetti del cashback.

 

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