Batterie nichel cadmio: caratteristiche, vantaggi e svantaggi.

Eccoci qui a definire la tipologia di batterie nichel cadmio (comunemente abbreviate in NiCd); queste sono batterie secondarie, dette anche accumulatori in quanto ricaricabili, sono di forma cilindrica con delle lamelle di alluminio saldate alle due estremità.
Sono usate spesso in giocattoli, in moltissimi apparecchi elettronici portatili di uso comune e sopratutto su utensili elettrici (avvitatori, trapani, ecc).

Caratteristiche Tecniche

Sono formate da una composizione di nichel (polo positivo) e cadmio (polo negativo) che sfruttano l’idrossido di potassio come elettrolita.
L’elettrodo negativo ha il doppio di capacità rispetto al polo positivo così che una sovraccarica produca solo ossigeno sotto pressione, infatti quando vengono superate le 3.5 atmosfere, sul polo negativo si forma del’ idrossido di cadmio riciclato come acqua nella batteria. Possono dunque resistere a sovraccarichi moderati e prolungati alla condizione però che le guarnizioni siano in ottimo stato.
I poli sono sinterizzati ovvero non sono puro metallo ma sono realizzati partendo da polvere poi compressa a caldo per ottenere una sostanza porosa.

Vantaggi

Questa è detta anche batteria dai grandi cicli in quanto, essendo di tipo ricaricabile, è possibile caricarla e scaricarla per molte più volte rispetto alle altre tipologie di batterie.
E’ stata una delle prime ricaricabili, infatti la si cominciò ad utilizzare già agli inizi degli anni 60.
Inoltre la fase di scarica risulta avere una velocità inferiore rispetto agli altri modelli di batteria e, caratteristica non sempre utilizzata, risulta essere anche molto resistente.
Un altro vantaggio, sfruttato soprattutto sui saldatori a batteria e sui flash delle macchine fotografiche, è il fatto di scaldare in brevissimo tempo, questo grazie all’elevata quantità di corrente fornita istantaneamente ponendone i poli in stato di cortocircuito.

Svantaggi

La non molta capacità di cui si può disporre è sicuramente lo svantaggio più importante infatti, questa tecnologia può andare da un minimo di 650 Milliampere per Ora (mAh) fino a un massimo di 1000 mAh (per la tipologia AA), questo implica che devono essere ricaricate di frequente.
Da notare che si danneggiano se rimangono scariche per molto tempo. Un’ altra caratteristica negativa è data dal fatto che queste batterie andrebbero sempre scaricate completamente prima di passare a caricarle nuovamente; questo per evitare quello che in gergo tecnico viene definito come lazy battery effect (effetto memoria), ovvero quel fenomeno per cui la batteria “impara” la quantità di energia di cui il terminale ha bisogno e finisce per erogargli solamente quella parte.
Ultimo ma non meno importante svantaggio è la sua composizione chimica o meglio la presenza in essa del cadmio, metallo ad alta tossicità che tra l’altro crea problemi in fase di smaltimento.

Commercializzazione nel mercato dell’ Unione Europea

Questo tipo di batteria sarà vendibile solo fino all’esaurimento delle scorte in quanto, attraverso un paio di direttive (il blocco era partito già dal 2006 con la direttiva 2006/66/CE e poi definitivamente approvato con la direttiva 2013/56/UE passata al parlamento Europeo nell’Ottobre del 2013), l’ Unione Europea ne ha fermata la diffusione sul mercato Europeo.

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